L'oracolo della Sibilla Cumana funzionava attraverso un rituale divinatorio nel quale la Sibilla, una donna venerata per la sua saggezza e capacità profetiche, entrava in uno stato di trance per ricevere le profezie da Apollo, il dio greco della profezia e della luce.
Il rituale per consultare l'oracolo solitamente coinvolgeva una serie di passaggi, tra cui purificazioni, offerte sacrificali e preghiere. La Sibilla si poneva in un luogo sacro all'interno del tempio di Apollo a Cumae, noto come l'antro della Sibilla, e qui i devoti le ponevano domande riguardanti il futuro o importanti decisioni da prendere.
Si credeva che durante la sua trance, la Sibilla entrasse in contatto con il dio Apollo, il quale le trasmetteva le sue profezie e le risposte alle domande poste dai fedeli. Tali profezie erano spesso oscure e enigmatiche e richiedevano l'interpretazione da parte dei sacerdoti o dei consulenti dell'oracolo.
Le profezie dell'oracolo di Cumae erano estremamente rispettate e influenti nell'antichità, e molte personalità importanti, inclusi re, condottieri e politici, si recavano a consultare la Sibilla per ottenere consigli o previsioni riguardo a questioni cruciali.
Una delle profezie più famose attribuite alla Sibilla Cumana è la profezia di Apollo riguardante l'eroe troiano Enea, che avrebbe fondato la città di Roma. Questa profezia ebbe un ruolo significativo nella mitologia romana e nella leggenda dell'origine di Roma.
È importante sottolineare che la figura della Sibilla Cumana è stata oggetto di molte leggende e miti, e le narrazioni possono variare a seconda delle fonti e delle tradizioni. Tuttavia, nel contesto storico e mitologico dell'antica Grecia, la Sibilla Cumana era una figura centrale nei rituali divinatori e svolgeva un ruolo essenziale nella consulenza agli individui e alle comunità riguardo al loro futuro e alle scelte da compiere.
L'ORACOLO DELLA SIBILLA CUMANA
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